Pavia, 4 aprile 2014. E’ festa al PalaRavizza di Pavia perché entrambi i pugili di casa hanno vinto ai punti conquistando così il vacante Titolo WBC del Mediterraneo pesi welter (Gianluca Frezza) ed il primo titolo italiano femminile dei pesi leggeri (Anita Torti). I due match professionistici sono stati teletrasmessi da RaiSport1.

L’ex campione italiano Gianluca Frezza (21-2-2-2 nc) aveva di fronte il fiorentino Giacomo Mazzoni (9-2-1), pugile più alto di lui e ben impostato tecnicamente. Il pugile allenato da Bernini ha cercato la corta distanza per impedire al co-sfidante di boxare a media distanza. Dopo un primo round di studio, il match aumenta il ritmo dal secondo e non si placa fino all’ultimo suono del gong. Il ritmo del confronto è sempre stato sostenuto e i due hanno dimostrato una buona preparazione fisica. I due contendenti si alternano in una leggera supremazia. Mazzoni ha un bell’inizio di quinto round dopo aver subito un richiamo ufficiale nel round precedente. Altri due richiami saranno inflitti ai pugili, uno per parte. Frezza è in avanzata perenne e non concede spazi al suo avversario che si fa notare ancora nella nona ripresa ma il beniamino di casa si rifà nell’11° tempo con tre sinistri di fila a segno. Si conclude il match sostanzialmente equilibrato ma è abbastanza evidente che Frezza abbia ottenuto un leggero vantaggio. Condivisibile il giudizio dei giudici D’Agnano, Ciminale e Poggi che gli assegnano rispettivamente 3, 4 e 5 punti.

La riunione organizzata dalla Boxe Cavallari prevedeva anche la disputa del primo titolo italiano pesi leggeri al femminile tra Anita Torti (7-3-1) e Monica Gentili (3-0). Si tratta in assoluto del secondo match professionistico nella storia dei titoli italiani femminili dopo quello dei pesi gallo, finito peraltro con la campionessa squalificata per doping. Anche l’arbitro è donna: si tratta di Marzia Simili da Pisa. La Torti lavora con colpi lunghi sfruttando le sue leve, la romana Gentili la incalza dal centro del ring. Fino al quarto round si nota una situazione di sostanziale equilibrio. Poi, la maggior esperienza dell’atleta nata in Madagascar esce fuori e le fa prendere il sopravvento. La Gentili sembra accusare la fatica e non le giova un accentuato gonfiore all’occhio sinistro. L’arbitro, con severità eccessiva, richiama ufficialmente la Torti concedendo un punto alla sua avversaria. I minuti finali vedono la coriacea romana portarsi avanti ma la scarsa lucidità e l’inevitabile stanchezza non le permettono di evitare i colpi di sbarramento di una Torti molto precisa e incisiva.

Il match, spettacolare e soddisfacente nei contenuti, si conclude. Sulla vittoria della milanese non dovrebbero esserci dubbi invece il responso dei giudici è imbarazzante. Il giudice D’Agnano si esprime con un troppo netto 100 a 92 a favore della Torti; il giudice Paolo assegna un incredibile 97 a 92 alla Gentili; decide il giudice Poggi con un esiguo 96 a 95. Sospiro di sollievo per la Torti che ha rischiato l’ennesima beffa. I maestri Paciucci e Sordini, all’angolo della Gentili, si lamentano non tanto per la sconfitta quanto per la disparità di giudizio.

Demetrio Romanò