La Lombardia raddoppia ai Campionati Universitari: vincono Zito e Salem
- Pubblicato: 19 Maggio 2014
Milano, sabato 18 maggio 2014. Nella terza giornata di gare al PalaBadminton di Milano si disputano gli ultimi 14 incontri del Campionato Nazionale Universitario 2014. La manifestazione è stata organizzata impeccabilmente dalla Federazione Italiana, dal Cus Milano e dal Comitato Lombardo della FPI. Il presidente Alberto Brasca ha presieduto il tavolo della Commissione Ordinatrice, della quale ha fatto parte Luisella Colombi, presidentessa del comitato lombardo. Nel ruolo di speaker si sono alternati Gianni Spagnoli e Vito Brescia mentre Alex Gualandris ed Alessio Taverniti sono stati professionali addetti al ring.
56 kg uomini. Sotto la direzione dell’arbitro lombardo Rozza, si affrontano Alessandro D’Ambrosio e Nucci. L’abruzzese Nucci parte alla carica fin dal gong iniziale e vince il primo round. D’Ambrosio non si scompone e da metà della seconda frazione, quando Nucci perde un po’ di lucidità e precisione, comanda il match con i suoi sinistri e destri dritti. Merito e verdetto per D’Ambrosio che ha saputo reggere l’onda d’urto del suo avversario.
60 kg uomini. Il confronto tra l’abruzzese Caramanico ed il sardo Erre è equilibrato. Caramanico sta a centro ring, Erre gli gira intorno mostrando un’ottima scherma. Io vedo una leggera preferenza per l’abruzzese nel primo round ed una chiara vittoria della seconda frazione per il sassarese. Decidono gli ultimi tre minuti. Caramanico porta qualche colpo isolato ma efficace quanto basta per fargli avere la preferenza dai giudici. Molti non concordano sulla sua vittoria.
64 kg uomini. Bello scontro tra i due fighter romani Mazzali e Zingaro, autori di match preliminari molto impegnativi. E’ Mazzali ad occupare per primo il centro del ring ma Zingaro ribatte colpo su colpo per poi prendere lui il comando delle operazioni dal round successivo. Il verdetto non unanime premia Zingaro, uno dei pugili più interessanti visti in questo campionato.
69 kg uomini. Il favorito Dario Morello è opposto al D’Ambrosio meno giovane (Mariano) impostato in guardia destra. Nel primo round si fa vedere il battipagliese mentre il plurititolato Morello lo contrasta girando intorno al ring. Dal secondo round, il calabrese si fa più deciso e rende vana la reazione di D’Ambrosio, pugile dal buon temperamento, incitato dal fratello sugli spalti. Vince Morello che si è dovuto impegnare al massimo per avere la meglio sul suo avversario.
75 kg uomini. Un match che ci interessa molto è quello tra il milanese Giulio Zito ed il pugliese Luca Capuano. I due sono stati compagni di camera in Nazionale, si conoscono bene, sono amici ma non si sono mai affrontati sul ring. Sul piano fisico si fa preferire Capuano che, però, è inattivo dallo scorso ottobre. Zito ha già vinto due volte i Campionati e ci tiene ad ottenere un nuovo successo davanti al pubblico amico. Il milanese tenta di accorciare la distanza ma deve pagare pegno per l’allungo migliore del pugliese. L’arbitro lo richiama verbalmente alcune volte ma il tema tattico è giusto: accorciare la distanza e mettere pressione. I primi due round scorrono equilibrati, chissà se i giudici premieranno l’irruenza di Zito o la scherma di Capuano. Nel terzo round, il pugile di Pomè e Quagliarella si scatena approfittando di un calo fisico del suo rivale e porta diversi colpi che vanno a segno. Vince Zito con verdetto unanime. Al termine delle gare verrà anche premiato come miglior pugile del torneo maschile con la targa intitolata a Carmelo Bossi.
81 kg uomini. Il nazionale Simone Fiori deve fronteggiare l’irruenza di Lavitola, pugile sanguigno molto difficile da affrontare e superare. Il romano si affida al gioco di gambe e alla sua esperienza per tener lontano il fighter calabrese che sanguina dal naso ma riceve l’ok per proseguire. Dopo due round ben controllati, Fiori legittima il successo con un’ultima frazione dove la sua tecnica ha decisamente la meglio.
91 kg uomini. Opposto al laziale Vinciguerra c’è un nome nuovo dei ring lombardi. E’ Karim Salem, 21 anni ancora da compiere, nato a Cernusco sul Naviglio, di origine pugliese, italianissimo ma porta il nome del nonno egiziano, solo tredici match al suo attivo in una carriera inaugurata meno di otto mesi fa. Il suo tecnico, Alessio Taverniti, ci crede, ci dice che se la gioca ed ha il 50% di possibilità di vittoria. Il suo avversario ha un po’ di esperienza in più in un palmares privo di particolari acuti. Il ragazzone milanese non è intimorito, attacca pur subendo spesso le controffensive di Vinciguerra. Nessuno dei due si tira indietro, l’agonismo prevale sulla tecnica come spesso avviene tra pesi massimi. L’impressione è che Salem non ce l’abbia fatta nonostante il coraggio e la bella prova. Invece, due giudici ci smentiscono e danno la vittoria al milanese concedendo il secondo successo alla Lombardia ed al Cus Milano.
+ 91 kg uomini. Sulla carta sembra senza storia la sfida tra Federici e Saracino. Invece sul ring, il friulano Saracino dà filo da torcere al più titolato avversario, punta di diamante delle Fiamme Oro. Saracino è sempre addosso all’avversario che, tuttavia, mette i colpi migliori. Dalle tribune lo incita il compagno di squadra Simone Fiori. L’epilogo si ha nel terzo round quando una profonda ferita squarcia il sopracciglio di Saracino. Il match viene interrotto e si va ai punti con vittoria del romano.
Dopo gli otto match maschili, si passa al torneo femminile dove, almeno nei pronostici, non è difficile individuare le sei nette favorite.
51 kg donne. Sul ring Francesca Grubissich di Roma e Silvia Noveri di Torino. Non è una passeggiata di salute per la romana, la meno esperta piemontese ci prova, viene avanti, attacca, ha una scherma pulita ma i colpi più significativi li mette quasi sempre proprio la Grubissich. Il giudizio è unanime e con 39 a 37 sui tre cartellini vince la Grubissich che sarà premiata anche come miglior atleta del torneo femminile.
54 kg donne. La favorita Eva Magno, record woman del torneo con tre successi, affronta la torinese Arianna Giulia Delaurenti, arrivata in finale dopo difficili prove preliminari. Dopo un primo round in equilibrio, la Magno intensifica la sua azione per non lasciare dubbi ai giudici. La longilinea Delaurenti di più non può e deve “accontentarsi” del secondo posto dopo un ottimo torneo.
57 kg donne. Nei pronostici, Dorota Kusiak dovrebbe vincere il suo terzo campionato universitario ma deve fare i conti con un’autentica guerriera del ring come Veridana Geraci da Palermo, una ragazza che a dispetto dei suoi pochi match (10) ha grinta da vendere. In più, la Kusiak deve fronteggiare una fastidiosa epistassi nasale già dalle prime fasi. Il match è intenso e sembra non terminare mai. Vince la polacca/ferrarese che, oltre alla consueta tecnica, ha esibito notevole cuore.
60 kg donne. Sapevamo che Alessia Mesiano fosse favorita nei confronti della casertana Improta ma non ci saremmo mai immaginati che il confronto si potesse concludere al primo affondo della titolata atleta della Nazionale. Dopo una serie della Mesiano, conclusa con un destro, la Improta va al tappeto, batte la testa e si rialza dolorante e in stato confusionale. Lo stop è d’obbligo. Il match risulterà uno dei più veloci nella storia della boxe femminile italiana con una durata di soli 28 secondi.
64 kg donne. L’unica atleta lombarda approdata in finale è Marta Ripamonti che ha il difficile compito di impedire alla torinese Passatore di aggiudicarsi il terzo successo agli Universitari. Ce la mette tutta la ragazza bergamasca, attacca senza timore reverenziale pressando l’avversaria che ha disputato il triplo dei suoi match. La Passatore non è in difficoltà ma non riesce ad esprimere la solita boxe elegante fatta di fraseggi tecnici impeccabili. A volte si deve affidare anche al mestiere. Nel terzo round la Ripamonti viene anche richiamata ufficialmente per spinte. In realtà ha pagato l’eccessiva irruenza ma era quella la tattica da seguire. La Passatore chiude in bellezza e vince. Per la Ripamonti un passivo troppo severo su due cartellini, più equo il 39 a 36.
75 kg donne. Ultimo match della giornata è il derby abruzzese tra Alessia D’Addario ed Emiliana Catena. Troppo divario di forze e d’esperienza tra le due. La campionessa italiana D’Addario conquista il suo terzo titolo universitario controllando le timide sfuriate dell’avversaria. Peccato per l’assenza di Federica Monacelli che le avrebbe reso la vita più difficile.
Si possono vedere alcuni scatti delle finali andando sul seguente link: https://picasaweb.google.com/104898199322642854799/CampionatiNazionaliUniversitari2014#
Domenica 18 maggio 2014 – Risultati delle Finali
Uomini
56 kg: Alessandro D’Ambrosio (Cus Salerno, CP) V/3-0 Daniele Nucci (Cus Chieti Pescara, AB)
60 kg: Patrizio Caramanico (Cus L’Aquila, AB) V/3-0 Antonio Cristian Erre (Cus Sassari, SA)
64kg: Ennio Zingaro (Cus Roma Sapienza, LZ) V/2-1 Alessandro Mazzali (Cus Roma Tor Vergata, LZ)
69 kg: Dario Morello (Cus Benevento, CL) V/3-0 Mariano D’Ambrosio (Cus Salerno, CP)
75 kg: Giulio Zito (Cus Milano, LB) V/3-0 Luca Capuano (Cus Perugia, PL)
81 kg: Simone Fiori (Cus Roma Tor Vergata, LZ) V/3-0 Antonio Lavitola (Cus Cosenza, CL)
91 kg: Karim Salem (Cus Milano, LB) V/2-1 Virgilio Vinciguerra (Cus Cassino, LZ)
+91 kg: Mario Federici (Cus Roma Tor Vergata, LZ) V/3-0 3° r. Marco Saracino (Cus Udine, VG)
Donne
51 kg: Francesca Grubissich (Cus Roma Sapienza, LZ) V/3-0 Silvia Noveri (Cus Torino, PM)
54 kg: Eva Magno (Cus Bari, PL) V/3-0 Arianna Giulia Delaurenti (Cus Torino, PM)
57 kg: Dorota Kusiak (Cus Ferrara, EM) V/3-0 Verdiana Geraci (Cus Palermo, SC)
60 kg: Alessia Mesiano (Cus Roma Tor Vergata, LZ) V/KOT 1 Vincenza Improta (Cus Caserta, CP)
64 kg: Laura Passatore (Cus Novara, PM) V/3-0 Marta Ripamonti (Cus Milano, LB)
75 kg: Alessia D’Addario (Cus Chieti Pescara, AB) V/3-0 Emiliana Catena (Cus Chieti Pescara, AB)
Hanno arbitrato e giudicato i sigg.: Maria Cristina Cocino, Cinzia Lai, Angelo Passariello, Sabina Premoli, Alessandro Renzini, Eros Rozza, Roberto Scali, Giuseppe Schiavone.
Demetrio Romanò