A Bolladello pareggio tra Cobra e Squali ma … che sfortuna!
- Pubblicato: 20 Luglio 2014
Sabato 19 luglio 2014, Bolladello di Cairate (Varese). Non è mia abitudine invocare la sfortuna e gli errori arbitrali nei commenti alle manifestazioni pugilistiche. Per questa volta, permettetemi un’educata eccezione.
Nella bella location di Piazza 1° Maggio a Bolladello di Cairate, la Master Boxe di Cassano Magnago, guidata dai tecnici Eligio Calandrino e Francesco Di Cosimo, ha allestito la semifinale di andata della Talent League of Boxing 2014 tra i Cobra Longobardi, guidati dai tecnici Pierri e Pasqualetti, e gli Squali Borboni, accompagnati dai tecnici Munno e Filippella. Il match di ritorno si disputerà venerdì prossimo in terra campana. Presenti a bordo ring l’applaudito campione olimpico di Los Angeles ’84 Maurizio Stecca, il sindaco di Cairate Paolo Mazzucchelli, alcuni assessori comunali, la presidentessa del comitato lombardo FPI Luisella Colombi oltre a numerosi appassionati che hanno gremito la piazza del paese.
(Il sindaco di Cairate saluta e ringrazia i presenti)
A fare da prologo alla sfida per il campionato nazionale a squadre, è stato chiamato Alessandro Gangi, cittadino bolladese, che ha affrontato il vigevanese Paolo Giardini. Il beniamino locale si è fatto preferire in virtù di pregevoli schivate e del suo gancio sinistro, spesso a segno. Vittoria a Gangi nonostante un richiamo nell’ultimo round per uso improprio della testa.
Vengono chiamate sul ring le due squadre. I Cobra partono con un duplice vantaggio in seguito alle assenze di Scannapieco e Gogiashvili, opposti rispettivamente a Ferreri e Scardina. Rispetto alla regular season, cambia il metodo di assegnazione dei punti: ogni vittoria porta 1 punto alla propria squadra. Il pronostico dice che per battere gli Squali ci vorrà un’impresa ma la squadra lombarda ha un cuore enorme ed un affiatamento straordinario. Dopo il consueto “hip hip hurrà” dei lombardi rivolto a se stessi, i Cobra rivolgono sportivamente lo stesso grido di incitamento agli avversari.
I primi a salire sul ring sono Tatulli e Rossetti, al limite dei 64 kg, in uno dei match alla portata dei Cobra. Come altre volte, il milanese parte in sordina ma viene subito messo in difficoltà dal marcianisano che lo fa traballare. Tatulli avanza muovendo il tronco ma sembra tatticamente confuso. Nel secondo round, l’epilogo. Una testata involontaria di Rossetti provoca un lungo spacco allo zigomo sinistro del milanese. L’arbitro non vede la testata, che comunque è involontaria, ed il medico decide per lo stop. Vince lo Squalo per kot-injury.
Quella di Faretina, opposto al campione italiano Cosenza, sembra una “mission impossibile”. Eppure il ragazzo della APOT tiene dignitosamente il ring sebbene soffra il nome del blasonato avversario. Le azioni di Faretina non sono sempre decise ma nemmeno Cosenza fa molto di più pur mantenendo una leggera supremazia territoriale. Nel round centrale, Cosenza si fa vedere un paio di volte con i suoi ganci. Faretina aspetta un attimo di troppo a partire ma, da bordo ring, dare consigli è molto semplice. La vittoria va giustamente al napoletano che porta in parità le sorti del confronto.
Ai Cobra serve una vittoria, per il punteggio ma anche per il morale. Il match dei 75 kg è, secondo noi, il più qualitativo della serata. All’esperto Cimichella, un passato da campione ed un ritorno sul ring quest’anno dopo diciotto mesi d’assenza, si oppone il futuro della categoria, il 21enne Perugino. Il pugile di Paragnani non è tipo che si fa intimidire ed aziona il sinistro con precisione chirurgica. Le repliche di Perugino finiscono perlopiù sui guantoni del lombardo. Si attende la reazione del giovane campano ma, nel secondo round, è ancora Cimichella a farsi preferire ed un suo sinistro manda quasi al tappeto Perugino. L’ultimo round si apre con un destro del pugile pavese, che ha esibito una migliore scelta di tempo. Perugino si fa vedere solo nel minuto finale quando Cimichella cala per ritmo ed attenzione. Il verdetto dei giudici a favore di Perugino ci risulta inspiegabile. Non riusciamo ad immaginare quali siano state le fasi favorevoli alla giovane stella del pugilato nazionale che, però, nell’occasione non ha brillato. Le proteste del team lombardo si sono mantenute in un clima di educazione e sportività.
A questo punto, la situazione si fa difficile. Il morale dei tecnici lombardi presenti subisce un crollo. Cimichella si siede dietro di noi e non riesce a capacitarsene. Sale sul ring l’idolo di casa Gabriele Gangi, residente a Bolladello, opposto a D’Ambrosio. Vincere questo match diventa un “must”. Il varesino non delude le aspettative e boxa con il suo consueto stile. Gangi è molto attento in difesa ed abile a partire con sinistri e destri improvvisi. Nel secondo round, una combinazione sinistro-destro di Gangi manda il salernitano contro le corde. Il 19enne lombardo non molla la presa nemmeno nell’ultimo round e, con la prima vera vittoria conquistata sul ring (riconosciuta anche dai giudici), ridà fiducia alla compagine lombarda.
Pesi massimi sul ring: Endri Spahiu ed il laziale Cardillo, dalla splendida struttura fisica e dal taglio di capelli alla mohicana. Già dalle prime fasi, si intuisce che non sarà una serata fortunata per Spahiu che riceve una gomitata allo zigomo non vista dall’arbitro e, quindi, non sanzionata. Spahiu snatura la propria boxe, abbandona il suo stile attendista ed attacca ottenendo buoni risultati. Cardillo non sembra attrezzato per opporre un’adeguata resistenza. Per noi, il bergamasco accumula vantaggio sui cartellini ma la sfortuna è in agguato. Nell’ultimo round, in seguito ad un attacco andato a vuoto, Spahiu si infortuna alla spalla destra che esce dalla sua posizione. Smorfia di dolore per lui e ovvio stop medico con conseguente verdetto di sconfitta. La smorfia di dolore per “Il Professor” Spahiu non accenna a diminuire. Sale sul ring Tatulli che, con un gesto abile e repentino da ottimo fisioterapista, riposiziona la spalla lussata. Meritati applausi anche per lui. Il dolore alla spalla diventa sopportabile, addirittura Spahiu si scusa per la mancata vittoria come se fosse colpa sua.
I Cobra tornano indietro nel punteggio quando salgono sul ring i supermassimi Alessio “Ciccio” Spahiued Indaco, abbondantemente sopra il peso forma. Il campano riesce a boxare anche quasi da fermo confermando la classe cristallina che gli viene riconosciuta. E’ lui a portare i colpi migliori nei primi tre minuti mentre le azioni di Spahiu appaiono confuse. Indaco, però, finisce la birra già dall’inizio del secondo round e si esibisce in continue tenute impedendo a Spahiu di articolare qualsiasi tipo di azione offensiva. Il pugile di Aversa riceve due giusti richiami ufficiali, nel secondo e terzo round. A questo punto, in virtù dei due punti di penalizzazione per Indaco, non ci sono dubbi per la vittoria del supermassimo lombardo Spahiu che porta a 4 vittorie su 4 match il suo personale score nel torneo.
Non si può dire che il team lombardo sia stato fortunato ed abbia goduto di favori arbitrali, come spesso avviene a livello regionale nella boxe olimpica. Chiusura in pareggio per 4 a 4 con qualche recriminazione. Come detto, il match di ritorno a Napoli sarà venerdì prossimo e si preannuncia quanto mai incerto ed avvincente.
Risultati
Fuori Torneo. 56 kg: Alessandro Gangi (Master Boxe) V/PT Paolo Giardini (A.P. Vigevanese)
Semifinale di andata TLB 2014: Cobra Longobardi e Squali Borboni 4-4
64 kg: Gustavo Rossetti (Squali) V/KOT-I 2 Luca Tatulli (Cobra)
60 kg: Donato Cosenza (Squali) V/PT Leonardo Faretina (Cobra)
69 kg: Alessandro Ferreri (Cobra) V/WO Vincenzo Scannapieco (Squali)
75 kg: Giuseppe Perugino (Squali) V/PT Andrea Cimichella (Cobra)
81 kg: Daniele Scardina (Cobra) V/WO Nika Gogiashvili (Squali)
56 kg: Gabriele Gangi (Cobra) V/PT Alessandro D’Ambrosio (Squali)
91 kg: Gianmarco Cardillo (Squali) V/KOT-I 3 Endri Spahiu (Cobra)
+ 91 kg: Alessio Spahiu (Cobra) V/PT Eugenio Indaco (Squali)
Demetrio Romanò