Ischia, venerdì 29 agosto 2014. Nella riunione organizzata dalla Boxe Loreni allo stadio Mazzella di Ischia, si assegnava il titolo intercontinentale IBF dei pesi superleggeri. A contenderselo, l’ex campione italiano Samuele Esposito ed il francese Christopher Sebire. Nei primi round, la tecnica di Sebire ha dettato legge. Esposito è apparso contratto e non trovava la giusta distanza per esplodere i suoi ganci. Dopo i primi cinque round, il pugile campano si aggiudica probabilmente il terzo ma i restanti sono tutti del francese. Dal sesto tempo, invece, cambia l’inerzia del match. Esposito si fa più incisivo ed i suoi ganci arrivano più spesso all’interno della guardia del francese. Il francese viene anche contato, sembra che il pugile del team Loreni/Zurlo possa vincere prima del limite ma anche lui accusa un leggero calo fisico. Gli ultimi round sono vinti tutti da Esposito ad eccezione del decimo. Comunque vada, abbiamo visto un match equilibrato deciso sul filo di lana. I giudici assegnano la vittoria all’unanimità al campano con 4, 3 ed 1 punto di vantaggio.

Nel sottoclou, Vittorio Parrinello ha battuto ai punti in sei tempi Giuseppe Bergantino così come ha fatto Carmine Tommasone con Luca Genovese.

In cartellone anche il bomber bergamasco Luca Messi opposto a Salvatore Annunziata in una sorta di eliminatoria per rientrare nelle posizioni alte della classifica nazionale. Nei primi round si fa notare il sinistro del campano. Messi mantiene il centro del ring ma i suoi attacchi non vanno a segno. Messi parte da troppo lontano agevolando il lavoro del suo avversario. Dopo quattro round durante i quali il bergamasco si è fatto vedere poco, si ha la svolta. La quinta ripresa evidenzia un Messi più motivato ed efficace. La quinta ripresa è nettamente a suo favore. Annunziata appare, a tratti, in difficoltà. Il pressing del bomber lombardo prosegue nell’ultimo round. Anche questo è stato un match equilibrato. Ci aspettiamo un verdetto di parità. Invece, vittoria ai punti per Annunziata e delusione per il pugile lombardo.

                      Demetrio Romanò