Milano, venerdì 5 dicembre 2014. Grande spettacolo al riaperto Teatro Principe di Milano, prima grazie al pubblico che ha riempito parterre e gradinate del teatro, poi grazie ai due contendenti Moscatiello e Pintaudi che si sono fronteggiati in match senza soste e di una correttezza esemplare. In palio il titolo italiano dei pesi welter che Moscatiello difende per la prima volta.  

Lo sfidante è partito meglio tenendo a debita distanza il compatto Moscatiello, alla ricerca della corta distanza a lui più congeniale. Il campione si fa vedere già dalla seconda ripresa con una bella serie di colpi, Pintaudi replica con un destro. Quando Moscatiello riesce a portare alle corde l’avversario, lo colpisce soprattutto al bersaglio grosso ma Pintaudi si difende bene chiudendosi a riccio. Nel quinto round, Pintaudi accusa per la prima volta un sinistro al corpo. Il match scorre a ritmo elevato. L’arbitro, il signor Poggi di Lecco, non è mai chiamato ad intervenire perché i due pugili non legano, non portano colpi sottola cintura e si comportano sempre secondo regolamento. La supremazia di Moscatiello si evidenzia nella seconda parte del match, il suo lavoro porta i suoi frutti e fiacca la resistenza di Pintaudi. Mancano due riprese alla fine. Per me è in vantaggio il campione ma il tecnico Ciotoli, per evitare sorprese, sprona il suo atleta chiedendogli di aggiudicarsi gli ultimi due round. Detto, fatto! Il soldatino Moscatiello esegue alla perfezione i consigli del maestro e intensifica l’azione mentre le energie di Pintaudi sembrano diminuire rispetto ai primi minuti. Meglio il pugile di Cherchi ma non c’è comunque un netto predominio di uno o dell’altro. Fino a quindici secondi dalla fine, Pintaudi è reattivo e risponde alle serie del campione. Si pensa già alla formulazione dei cartellini quando a meno di dieci secondi dalla fine delle ostilità, Moscatiello trova una combinazione destro-sinistro-destro che scuote Pintaudi. Lo sfidante non crolla al tappeto perché lo sorregge l’arbitro Poggi che accenna al conteggio ma si rende conto subito che otto secondi non basterebbero ugualmente al pugile di Cavallari per riprendersi. Complimenti al direttore di gara!

Bene anche il servizio di sicurezza che evita il solito e inutile accalcarsi della folla sul ring.

Pintaudi resta a terra e, precauzionalmente, viene portato fuori dal ring in barella. Il coraggioso sfidante ed il pubblico non meritavano una conclusione tanto drammatica. Un comunicato stampa del team Cavallari/Ventura, diramato sabato pomeriggio, ci rassicura sulle condizioni del pugile seguito dal duo Pomè/Quagliarella.

Che dire di Moscatiello? E’ migliorato molto soprattutto tatticamente. Sa chiudere i match con un colpo solo (vedi Lazzari a Piacenza) o con l’azione demolitrice (vedi Pintaudi al Principe), ha una tenuta fisica eccezionale. La categoria dei pesi welter, in Italia, è particolarmente ricca con Bundu sfidante al titolo mondiale, Branco campione europeo, Moscatiello campione italiano e un gradino sotto Frezza, De Donato e Mazzoni. Forse Big Totò potrebbe tentare la strada dell’Unione Europea che ha un nuovo campione, il francese El Mousaoui, sulla carta alla portata del pugile milanese.

Demetrio Romanò