27 dicembre 2014. Fine anno, è tempo di bilanci. Oggi passiamo in rassegna i pugili professionisti lombardi attivi nel 2014. Dando la precedenza all’unica donna della lista, Anita Torti, elenchiamo i pugili in ordine di peso (decrescente) ricordando cosa hanno fatto nell’anno appena trascorso.

Anita Torti (pesi leggeri, 13 match: 9+ 3- 1=). E’ l’unica donna pugile professionista (si fa per dire poiché di professione è avvocato) in Lombardia. Nata in Madagascar e residente a Milano, quest’anno è diventata campionessa italiana superando la romana Gentili a Pavia, titolo poi difeso ad Ostia in rivincita. Nell’ultima parte dell’anno, è sfumata per lei la chance mondiale per un infortunio occorso alla campionessa Ramona Kuehne.

Giacobbe Fragomeni (massimi leggeri, 39 match: 32+ 5- 2=). Il veterano milanese ha avuto più successo con il suo libro “Fino all’ultimo round”, scritto a quattro mani con Valerio Esposti e classificatosi terzo al Premio “Bancarella Sport” 2014. Dopo un match di collaudo disputato a Rho, Fragomeni ha combattuto per il titolo europeo ma ha subìto un pesante ko ad opera del russo Chakhkiev. L’ex campione mondiale, che non ha ancora appeso i guantoni al chiodo, fa da assistente al maestro Zennoni all’angolo dei pugili della Boxe Parma.

Matteo Rondena (massimi leggeri, 1 match: 1+). Dopo una buona carriera dilettantistica, il 24enne peso massimo di Magenta è passato professionista ed ha esordito lo scorso 5 dicembre al Teatro Principe. Rondena è dotato di destro pesante che può risolvere gli incontri. Il suo match d’esordio è durato meno di tre minuti.

Cristian Marchetti (mediomassimi, 9 match: 9+). Marchetti non dovrebbe far parte di questo riepilogo perché non ha combattuto nel 2014. Il suo ultimo match, infatti, risale al dicembre 2013 però è in lista d’attesa per disputare il confronto valevole per il titolo italiano vacante dei mediomassimi contro il laziale Sinacore.

Jamel Haddaji (mediomassimi, 9 match: 6+ 3-). Dopo un’assenza durata quasi due anni, nel 2014 è tornato sul ring il tunisino di Mantova combattendo tre volte. Ha subìto una fulminea sconfitta a Rho contro Sinacore ma ha ottenuto due successi sul serbo Andric e sull’imbattuto Buriola.

Christian Bozzoni (supermedi, 14 match: 3+ 9- 2=). Il 42enne Bozzoni non fa parte della lista dei pugili italiani su boxrec essendo tesserato in Ungheria. Quest’anno ha disputato due incontri ottenendo una vittoria ed una sconfitta. Bozzoni chiuderà l’attività agonistica italiana combattendo il 29 dicembre a Cuveglio (Varese).

Lorenzo Cosseddu (medi, 45 match: 28+ 11- 6=). Cosseddu è sardo ma è lombardo di nascita ed ha svolto nella nostra regione la prima parte della sua carriera. Nel 2014 ha disputato un solo incontro. Ha tentato, per la quinta volta in carriera, la scalata al titolo italiano ma non è stato fortunato ed è stato sconfitto con una split decision dal sardo Goddi.

Catalin Paraschiveanu (medi, 5 match: 5+). Il 23enne romeno residente a Milano ha esordito quest’anno e risulta, con i suoi cinque incontri disputati, uno dei pugili italiani più attivi del 2014. Seguito dal team Cherchi, Paraschiveanu ha debuttato a febbraio con una vittoria prima del limite alla quale ha fatto seguire quattro successi ai punti, l’ultimo al Teatro Principe contro il torinese Camino.

Luca Messi (superwelter, 49 match: 37+ 11- 1=). Dopo un’assenza di quasi tre anni, Messi è rientrato sui ring italiani nel febbraio scorso vincendo a Bergamo ai punti con Camino. Ad aprile ha fatto una sortita negli States ma il suo match con l’imbattuto statunitense Douglas è durato meno di due round. L’ultimo match dell’anno, ad agosto contro Annunziata, è stato un confronto equilibrato che forse Messi non aveva perso.

Giuseppe Lauri (superwelter, 71 match: 55+ 16-). Anche Lauri non si trova più nelle classifiche italiane di boxrec perché vive e combatte in Ungheria. Lo vediamo spesso all’angolo dei pugili ungheresi che porta in Italia come collaudatori dei nostri atleti. A ottobre, “The End” ha conquistato il titolo Global Boxing Council vincendo con il tedesco Schultz col quale è già programmata la rivincita per il prossimo mese di aprile.

Tamaz Berulashvili (superwelter, 1 match: 1+). Lo scorso novembre a Reggio Emilia, il georgiano residente a Milano Berulashvili ha esordito come professionista battendo prima del limite il siciliano Mancuso. E’ allenato dal tecnico Garcia Amadori all’Atletica Boxe di Milano.

Antonio Moscatiello (welter, 21 match: 18+ 2- 1=). Era conosciuto per essere il nipote di Fragomeni, ma da quest’anno, Moscatiello splende di luce propria. Il pugile milanese è maturato ed ha fatto grossi progressi tecnici. Nel 2014 è diventato campione italiano battendo per ko Lazzari a Piacenza difendendo poi il titolo al Teatro Principe contro Pintaudi in un match d’altri tempi.

Gianluca Frezza (welter, 28 match: 22+ 2- 2= 2nc). L’ex campione italiano ha combattuto solo una volta nell’anno appena concluso ma il suo impegno non appariva certo facile. Frezza ha vinto il titolo del Mediterraneo battendo ai punti in 12 round il fiorentino Mazzoni, un osso duro che gli contende i primi posti della classifica nazionale.

Riccardo Pintaudi (welter, 10 match: 9+ 1-). Dopo l’esperienza nelle World Series ed un match vinto alla prima ripresa sull’ungherese Szekeres, Pintaudi ha tentato la conquista del titolo italiano lo scorso 5 dicembre affrontando Moscatiello. Dopo un match vibrante ed equilibrato, il messinese residente a Milano è stato messo fuori combattimento a sei secondi dalla fine.

Michele Esposito (welter, 8 match: 7+ 1-). Il peso welter varesino è in ascesa. Ha cominciato l’anno con una sconfitta subìta da Pinzi in un match tra pugili imbattuti ma si è ripreso ed ha accumulato tre successi nel corso del 2014. Dopo due vittorie con Macano, Esposito ha superato ai punti Grassellini, che fino a pochi anni fa era uno dei migliori welter italiani.

Renato De Donato (welter, 16 match: 14+ 2-). Dopo la perdita del titolo italiano dei superleggeri per opera di Scarpa, De Donato è passato nell’affollata categoria dei welter. Le due vittorie a Casteggio e Milano su due collaudatori dell’est europeo non l’hanno rilanciato completamente nelle classifiche nazionali. Avrebbe bisogno di qualche impegno più probante prima di un nuovo assalto ad un titolo.

Massimo Avosani (welter, 7 match: 5+ 1- 1=). Dopo la sconfitta patita nel 2013 con Pinzi, Avosani ha combattuto due volte quest’anno ottenendo altrettanti successi. I suoi avversari sono stati prima il siciliano Trovato e poi l’albanese/piacentino Dedej.

Francesco Acatullo (superleggeri, 10 match: 7+ 2- 1=). Niente male il 2014 di Acatullo. A febbraio ha vendicato la sconfitta subìta con Maccaroni superandolo a Parma. Ha poi perso contro Ballisai, fresco campione italiano, un match combattuto sul filo dell’equilibrio. Nell’ultimo trimestre del 2014 ha ottenuto due importanti vittorie su Focosi e De Prophetis, avversari di pregio. A breve potrebbe esserci la sfida per la conquista del titolo italiano.

Mattia Cammarano (superleggeri, 2 match: 2+). Il 25enne milanese ha esordito nel febbraio del 2013 ed ha combattuto di nuovo a fine 2014 vincendo ai punti contro il parmense Pastarini. Per ora il suo record è composto da due vittorie su altrettanti incontri.

Alessio Taverniti (superleggeri, 3 match: 1+ 1- 1=). Il 23enne milanese alterna l’attività di tecnico sportivo a quella di pugile. Dopo il suo esordio datato 2013, quest’anno ha disputato due incontri ottenendo un pareggio in Ungheria e la sua prima vittoria lo scorso 5 dicembre al Teatro Principe di Milano.

Salvatore Cortese (superleggeri, 5 match: 5-). Va ovunque lo chiamino e offre sempre prestazioni all’altezza. Il 39enne pugile lombardo ha combattuto due volte nel 2014, sempre fuori casa, perdendo ai punti contro Randazzo a Vercelli e Mazzoni in Umbria.

Vincenzo Gigliotti (supergallo, 29 match: 24+ 5-). Pugilisticamente parlando, ne avevamo perso le tracce dieci anni fa dopo il fallito tentativo europeo contro l’inglese Pickering. Lo ritroviamo vittorioso lo scorso ottobre, a 42 primavere e dopo dieci anni d’inattività, in una riunione spagnola dove ha sconfitto in sei round l’ungherese Mellar.

Demetrio Romanò