Brescia, sabato 13 giugno 2015. La Boxe Loreni ha offerto agli appassionati lombardi intervenuti al Palasport San Filippo di Brescia una riunione pugilistica decisamente interessante. Non solo i due incontri titolati sono stati avvincenti ma sono stati mediamente piacevoli anche i match del sottoclou. La serata è stata teletrasmessa su Deejay TV con il commento di Fabio Panchetti e Alessandro Duran.

In perfetto orario, apre le danze il confronto, sulla carta poco equilibrato, tra Loredana Piazza, già sfidante al titolo mondiale ed europeo, e la 19enne Trifunjagic. Nel secondo round, la serba viene contata e si ha l’impressione che il match possa finire presto. Invece, la poco esperta atleta di Popovic si riprende e porta la Piazza al gong finale della sesta ripresa guadagnandosi borsa e applausi.

Dopo un primo round di studio, diventa piacevole il confronto tra il più tecnico Ricupido ed il compatto Zaman, il più lombardo tra tutti i pugili saliti sul ring essendo residente a Brescia. E’ un match di rivincita e si impone ancora Zaman, più incisivo con i suoi ganci destri e sinistri.

Match tra imbattuti quello che vede di fronte Rigoldi e Marchionni, sette match pro in due. Il guardia destra vicentino tiene il centro del ring ma i due contendenti si chiudono bene e badano a non scoprirsi. Nel secondo round, è terrificante la combinazione destro-sinistro del pugile diretto dal duo Freo/Santamaria. Il romano torna in piedi ma, giustamente, l’arbitro Fiorentino lo ferma.

L’ex campione italiano Limone non è in serata e dà troppo spazio a Cosovic, già sconfitto in Italia da Alfano e Rigoldi. Il serbo è una sorpresa in positivo ma il piemontese risulta poco concentrato ed ottiene scarsi frutti anche quando imbastisce le azioni in reazione alla maggiore attività di Cosovic. Limone termina con il naso sanguinante ed il volto arrossato. Il pareggio è un verdetto giusto.

Consueta parata di campioni a bordo ring. Forse dimenticheremo qualcuno ma possiamo citare Sante Amonti, Natale Vezzoli, Giacobbe Fragomeni, Francesco Acatullo, Stefano Abatangelo, Massimiliano Ballisai, Gino Freo, Alessandro e Massimiliano Duran.

Il match valevole per il titolo italiano dei pesi massimi era stato infuocato alla vigilia da alcune dichiarazioni troppo pepate del campione Tuiach. Il palazzetto, già sufficientemente caldo, era surriscaldato ulteriormente dai numerosi tifosi dello sfidante Erittu giunti dalla Sardegna.

Tuiach a centro ring ed Erittu a sbarrargli la strada col sinistro doppiato dal destro. Questo sarà il tema tattico per tutte le dieci riprese. Nel secondo round, si verifica il fatto clou dell’intero match. Dopo un break dell’esperto arbitro D’Agnano, Tuiach fa partire un sinistro che stende il rivale, il quale accentua la caduta sperando in un richiamo o, addirittura, in una squalifica del campione. L’arbitro non ci casca, dà il tempo ad Erittu per recuperare ma gli fa capire subito che lo considera in grado di rialzarsi. Il triestino Tuiach avrebbe, comunque, meritato un richiamo ufficiale. Passano i minuti e Tuiach non trova mai il bersaglio. Il sardo vince le riprese ed accumula punti sui cartellini dei giudici. Nel settimo round, il triestino perde il paradenti per la seconda volta, subisce un richiamo ufficiale e consegna il round allo sfidante con il punteggio di 10 a 8. Il match è vibrante. Si aspetta il destro di Tuiach che però non arriva, il ritmo è alto considerando che trattasi di pesi massimi. Erittu è perfetto nell’evitare la bagarre e le provocazioni dello sconcertato campione. Termina il match e si conclude il capolavoro tattico di Erittu e Zennoni. Il mio cartellino è di 100 a 89, quello dei tre giudici 99 a 90. Dopo essere stato campione italiano dei massimi leggeri, il pugile sardo diventa anche campione nazionale dei pesi massimi. A fine match, le dichiarazioni sportive dei due spengono quelle dell’accesa vigilia.

Erittu e Zennoni (chiesa  su fb)

(Foto di Marco Chiesa pubblicata su facebook)

Agli ordini dell’arbitro svizzero Fabian Guggenheim, Orlando Fiordigiglio ed il francese Cedric Vitu si contendono il titolo europeo dei pesi superwelter, lasciato vacante dal tedesco Jack Culcay. Il francese, pur essendo più di giovane di un anno rispetto al toscano, ha un’esperienza professionistica doppia di quella di Fiordigiglio che, fuori dai confini nazionali, ha incontrato e battuto gli iberici Varon e Del Rio, da considerare gli impegni più difficili.

La conferma che non sia un match facile per l’italiano si ha dopo pochi secondi dal gong iniziale poiché Vitu si porta subito in attacco mettendo in soggezione il nostro, comprensibilmente emozionato. Fiordigiglio si riprende nel secondo tempo e riequilibra provvisoriamente le sorti del match. L’ex campione italiano passa un momento difficile nel terzo round ma è integro per cui lo supera reagendo bene. Il ritmo imposto dal francese è altissimo, difficilmente riuscirà a tenerlo per dodici riprese. Dopo i primi quattro round, Fiordigiglio cambia marcia e ottiene un break importante riuscendo a vincere alcuni round passando in vantaggio sul nostro cartellino (e, lo scopriremo dopo, anche su quello dei giudici). Il tanto decantato destro di Fiordigiglio funziona bene ma anche il sinistro, a sorpresa, porta ottimi frutti. Vitu incassa tutto senza battere ciglio, perfino colpi caricati che arrivano nella sua guardia scoperta. La sfida è bellissima, il ritmo è sceso di poco ma è sempre molto alto, il pugile allenato da Meo Gordini cerca invano il colpo risolutore. Quando il match sembra avviato ad un finale a favore dell’italiano, Vitu ha una fiammata d’orgoglio e, grazie anche all’esperienza, trova energie insperate. L’italiano viene toccato a più riprese e sembra accusare nel nono ma il vero calvario arriva per lui nel decimo round quando sbanda e fatica a stare sulle gambe. L’angolo e i tifosi del francese se ne accorgono e spingono il loro beniamino a continuare nell’azione. Nell’undicesima ripresa, Fiordigiglio è in balia del suo avversario che lo colpisce ripetutamente fino a che, a pochi secondi dalla fine del round, l’arbitro pone fine al match decretando la vittoria del francese.

Sul mio cartellino, Fiordigiglio era in vantaggio di due punti alla fine dell’ottavo round mentre, al momento dello stop, il mio score era di perfetta parità: 96 a 96. Ufficiosamente abbiamo saputo che anche due giudici avevano la parità mentre un terzo favoriva ancora di un punto Fiordigiglio.

Non si deve rimproverare nulla il 30enne aretino che ci ha provato fino all’ultimo,  ha dimostrato di esser stato all’altezza del suo compito e ci ha regalato grandi emozioni. Purtroppo, ha toccato con mano un titolo che gli è improvvisamente scivolato via.

Fiordigiglio-Vitu (foto Landucci)

(Foto di Carlo Landucci pubblicata su facebook)

Risultati

Titolo Europeo Pesi Superwelter vacante: Cedric Vitu (Francia, 42-2) b. Orlando Fiordigiglio (Italia, 21-1) KOT 11

Titolo Italiani Pesi Massimi: Salvatore Erittu (27-2) b. Fabio Tuiach (27-4) PUNTI 10

Pesi Supergallo: Daniele Limone (13-3-1) e Dzemil Cosovic (Serbia, 3-4-3) PARI 6

Pesi Piuma: Luca Rigoldi (4-0-1) b. Valerio Marchionni (2-1-1) KOT 2

Pesi Mosca Donne: Loredana Piazza (11-3) b. Jovana Trifunjagic (Serbia, 0-2) PUNTI 6

Pesi Piuma: Shoaib Zaman (2-0) b. Gianni Ricupido (1-2) PUNTI 4

                            Demetrio Romanò