Non basta una Galassi al top, la cintura IBF torna in Argentina
- Pubblicato: 27 Giugno 2015
Manerba del Garda (Brescia), venerdì 26 giugno 2015. La cittadina di Manerba del Garda, a due passi da Desenzano, ha ospitato una riunione pugilistica, organizzata dalla Round Zero del promoter romano Giulio Spagnoli, che comprendeva cinque match, due dei quali valevoli per un titolo.
I due match titolati sono stati trasmessi da RaiSport2 con il commento di Davide Novelli e Nino Benvenuti. Partendo dalla fine della serata, il match clou era rappresentato dall’assalto mondiale di Simona Galassi verso la cintura IBF dei pesi supermosca detenuta dall’argentina Debora Dionicius. Un pullman di caldissimi sostenitori della Galassi è arrivato da Ferrara riempiendo il palasport di via della Selva. Nel sostegno alla nostra campionessa, che sabato 27 compie 43 anni (ma non li dimostra né fuori né dentro il ring), si sono aggiunti gli spettatori locali.
Una piccola nota prima di raccontare l’incontro della “Romagna Queen”. Ero a bordo ring e, anch’io come tutti tifavo per Simona Galassi, che conosco da 11 anni, e stimo sia come pugile che come persona. Ho sentito commenti a caldo e letto opinioni sui social network orientati verso un successo dell’atleta allenata da Alessandro Duran. Pur riconoscendo alla Galassi il merito di aver retto il ritmo forsennato dell’argentina, di non essere mai stata in seria difficoltà e di aver dimostrato una miglior tecnica pugilistica evidenziata con colpi da manuale, ho visto vincere la campionessa in modo abbastanza netto. Prima di scrivere le mie impressioni, potrei rivedere la registrazione dell’incontro ma preferisco commentarlo così come l’ho vissuto a caldo da bordo ring.
C’è un gran tifo nel caldissimo palazzetto di Manerba, la Galassi sale sul ring mentre sono incessanti i cori in suo favore. L’emozione è grandissima, Simona tenta l’impresa di conquistare il suo terzo titolo mondiale da professionista, da aggiungere ad un’infinità di altri successi. La sua avversaria è tostissima, ha 27 anni ed è imbattuta dopo 19 confronti.
Dopo un primo round di studio dove si è visto che le due contendenti si rispettano e si temono, dal secondo tempo l’argentina dà una prima accelerata al match. La Dionicius lavora a due mani costringendo in difesa la Galassi che schiva, non si fa trovare e si copre bene. Dopo un sinistro dell’italiana nel quarto round, la campionessa riprende in mano l’iniziativa. Nel quinto round, l’argentina mette una pressione asfissiante, il conto dei colpi portati è nettamente a suo favore. La Galassi si esprime in qualche colpo d’incontro di pregevole fattura ma sono momenti isolati senza seguito. Se la tattica di Simona è quella di far sfogare l’avversaria senza subire colpi, sta riuscendo nell’intento ma la costante iniziativa, il ritmo impresso al match ed il maggior numero di colpi portati fanno punteggio nei cartellini. La Galassi è troppo parsimoniosa nelle azioni. A metà match, io ho la Dionicius avanti di quattro punti.
Le pause della campionessa mondiale sono brevissime, la Galassi comunque ne approfitta per rientrare nella sfida reagendo soprattutto col sinistro. La Dionicius sembra meno precisa dei round iniziali, questo favorisce la boxe di rimessa della sfidante, sempre incitata dai suoi supporters. Gli ultimi minuti vivono di azioni a fasi alterne, Simona si prende le sue soddisfazioni soprattutto quella di aver tenuto il ritmo fino al gong finale nonostante i 16 anni di differenza. Da parte sua, l’argentina dimostra di avere gran cuore e di essere una vera guerriera. Dopo dieci riprese di accesa e spettacolare lotta, finisce l’incontro. L’annunciatore Mimmo Zambara chiede un applauso per le due atlete ma non ce n’è bisogno. Il pubblico è già in piedi e sta riconoscendo loro il doveroso tributo. Complimenti reciproci e grande fair-play sul ring in attesa di una decisione che a me appare scontata ma non sarà così.
(foto Marco Chiesa)
Non avendo assegnato preferenze in tre riprese che mi sono sembrate equilibrate, il mio punteggio finale è 99 a 94 per la Dionicius. Può apparire penalizzante per la Galassi ma la campionessa ha fatto il match, è stata più continua e, pur non avendo mai messo in grossa difficoltà la nostra atleta, ha portato più colpi. Mi sorprende l’annuncio di una split decision. Due giudici assegnano due punti di vantaggio all’argentina (96 a 94) mentre il francese ha visto vincere la Galassi per 97 a 93.
La Galassi non deve avere nessuna recriminazione ma, forse, avrebbe dovuto essere più attiva nella prima parte del match. Per il suo futuro, solo lei potrà prendere la decisione giusta. La Regina di Romagna non ha più nulla da dimostrare. Se se la sente e vorrà continuare, può ancora competere con le più forti al mondo. Se vorrà smettere, dovremo solo dirle GRAZIE SIMONA!
Prima del mondiale femminile, si sono affrontati due guerrieri del ring, Alessandro Goddi e Riccardo Lecca, per aggiudicarsi il titolo Internazionale Silver WBC dei pesi medi attualmente vacante. Un po’ di esperienza e potenza in più fanno del sardo il logico favorito dell’incontro.
I primi round passano con prevalenza alterna dell’uno o dell’altro. Goddi è più continuo, funziona bene il suo 1-2 sinistro-destro ma Lecca replica pur concedendosi qualche pausa. Dopo i primi quattro round, io ed un giudice abbiamo una situazione di parità; gli altri due giudici hanno due punti di vantaggio per Goddi. L’ex campione italiano fa il break e conduce in suo favore la parte centrale della contesa accumulando vantaggio sui cartellini. A bordo ring, il suocero gli lancia preziosi suggerimenti in dialetto mentre la moglie Laura si preoccupa soprattutto del viso e gli raccomanda in continuazione di tenere su le mani. Dopo otto tempi, il sardo è indiscutibilmente in vantaggio. Io e due giudici abbiamo un cartellino provvisorio di 78 a 74, un terzo giudice assegna 79 a 73. Mancano due riprese e Lecca deve tentare il tutto per tutto. Detto, fatto! Nel nono round, sospinto dal tecnico Agnuzzi, il romano si lancia in un’offensiva d’orgoglio. Le due teste entrano più volte in rotta di collisione. Goddi viene penalizzato di un punto per uso pericoloso della testa ma io non ho ravvisato la scorrettezza. La ripresa viene assegnata a Lecca con due punti di scarto ma è troppo tardi per sovvertire le sorti dell’incontro. Sempre di pari passo con due giudici (Silvi e Barrovecchio), il mio personalissimo cartellino è di 96 a 93; il terzo giudice, Ciminale, concede cinque punti di margine a Goddi che conquista così il secondo titolo in carriera.
Negli altri match in programma, poco più di un allenamento quello di Sinacore contro l’esperto Sebe. Il sinistro isolato del laziale entrava di tanto in tanto nella guardia del romeno che non ha fatto nulla per vincere. Match scontato e poco spettacolare. Per il 30enne supermedio, già campione d’Italia tra i dilettanti, è arrivato il momento di alzare la qualità degli avversari.
Tra Cossu e Genovese, nella prima parte del confronto si è fatto preferire il cagliaritano che ha lavorato spesso al bersaglio grosso del laziale. Cossu ha debuttato nel 2004 ma ha avuto una carriera con parecchi stop. Ha perso lo smalto dei tempi migliori e si deve concedere delle pause. Nel quarto round, quando sembrava accusare la fatica con conseguente crescita del suo avversario, c’è uno scontro accidentale delle teste, i due sono feriti ed il medico dice che non si può proseguire.
Per me, Cossu poteva ancora godere di un vantaggio di misura, invece i giudici decretano il pari tecnico.
La serata è iniziata con l’esordio professionistico della milanese Ilaria Scopece, seguita dal suo nuovo tecnico Nello Iovino, opposta alla serba Trifunjagic, già avversaria della torinese Piazza. Dopo l’inevitabile emozione accusata nelle prime fasi, la Scopece si scioglie e chiude il primo round con un sinistro a segno. Dal secondo round, è il destro che entra con precisione nella guardia della giovanissima serba che non ci sta, tenta una reazione ma incappa ancora in destri d’incontro. Nell’ultimo round, la Trifunjagic si fa vedere con due belle combinazioni al volto della milanese ma ormai il gong finale decreta la prima vittoria pro nel palmares della Scopece.
Risultati
Titolo IBF Pesi Supermosca donne: Debora Anahi Dionicius (Argentina, 20-0) b. Simona Galassi (23-4-1-1 nc) punti 10. Arbitro Benny Decross (Belgio). Giudici: Jerome Lades (Francia, 93-97), Lahcen Oumghar (Paesi Bassi, 96-94) e Luigi Zaccardi (96-94). Supervisore Roberto Rea.
Titolo Internazionale Silver WBC Pesi Medi vacante: Alessandro Goddi (19-1-1) b. Riccardo Lecca (11-2-1) punti 10. Arbitro Guido Cavalleri. Giudici: Franco Ciminale (97-92), Sergio Silvi (96-93) e Massimo Barrovecchio (96-93). Supervisore Mauro Betti.
Pesi Supermedi: Alessandro Sinacore (11-0) b. Mugurel Sebe (Romania, 18-79-4) punti 6
Pesi Piuma: Antonio Cossu (12-2-2) e Luca Genovese (1-7-2) pari tecnico 4
Pesi Mosca donne: Ilaria Scopece (1-0) b. Jovana Trifunjagic (Serbia, 0-3) punti 4
Demetrio Romanò