Milano, sabato 7 novembre 2015. Nella riunione organizzata dalla OPI 2000 e dalla Principe Boxing Events al teatro Principe di Milano, era successo di tutto alla vigilia e non sarà sicuramente finita qui. Il cambio di sfidante al titolo europeo (Brischetto al posto di Ndiaye) e la rinuncia di Brischetto a poche ore dal match valevole per il titolo continentale, poi ovviamente annullato.

La serata si è svolta in un clima di delusione con un tono un po’ sommesso. Il pienone visto la sera di Malignaggi non c’è stato anche se prima del match di Moscatiello, il teatro presentava pochi vuoti.

Le due, giovani ma non giovanissime, promesse del pugilato italiano Diego Di Luisa e Luca Poddahanno aperto la serata vincendo ma non convincendo. Di Luisa è partito bene sparando ganci potenti ma è andato via via calando, soprattutto fisicamente, permettendo al suo modesto avversario Radovic di mettersi in mostra. A fine match, qualcuno dal parterre invocava il pareggio. L’ex campione italiano, invece, ha vinto ai punti, per me giustamente ma di misura.

L’altro ex campione italiano Luca Podda è stato imbrigliato dall’esperienza e dal mestiere di Nikolic, che ha rischiato di farsi squalificare dall’arbitro Fiorentino per un uso prolungato della testa. A parte i due richiami ufficiali inflitti al serbo e la copiosa ferita al sopracciglio sinistro di Podda, c’è poco da raccontare. Forse, sia Podda sia Di Luisa dovrebbero combattere con più frequenza e con avversari di livello superiore per aumentare gli stimoli.

L’ucraino Maxim Prodan si presenta sul ring con un record di 4 vittorie per ko su altrettanti match. Concede un primo round di studio al suo avversario, il bosniaco Sakic, ma già dal secondo tempo comincia la fase di massaggi violenti al corpo. Sakic si piega in due e viene contato dimostrando di non gradire, e non potrebbe essere diversamente, il lavoro dell’ucraino. Prodan è essenziale, non spreca colpi, avanza a piccoli passi muovendo il tronco e fa male. Il match si chiude al terzo round dopo un altro sinistro al fegato.

Se il ko per Prodan è sempre nell’aria, meno te l’aspetti da Catalin Paraschiveanu, pugile bene in linea ma non dotato della cosiddetta”castagna”. Il guardia destra rumeno controlla il primo round dal centro del ring ma nel secondo scaglia un diretto sinistro precisissimo che si stampa sulla faccia del malcapitato Cigaranovic. Il serbo si rialza, l’arbitro fa proseguire ma le gambe non rispondono come dovrebbero. Saggiamente, il trainer serbo Luka Popovic getta l’asciugamano. Per Paraschiveanu è la decima vittoria (2° ko) in altrettanti incontri.

Si scalda il clima del Principe all’annuncio del match tra Antonio Moscatiello ed il serbo Janjic. Tutti gli amici di “Big” Totò, della Forza e Coraggio e del quartiere Stadera, lo acclamano. Il confronto sembra poter durare pochissimo. Ad ogni colpo del pugile seguito all’angolo dai tecnici Di Francesca e Quagliarella, il serbo va a terra. Moscatiello è caricatissimo ed il suo avversario sembra non tenere i colpi. Nei primi due round, si contano tre knock-down subìti dal serbo più altre situazioni di difficoltà. Col passare dei minuti, però, l’azione del milanese si fa più confusa nell’ostinata ricerca della vittoria prima del limite e Janjic riesce in tutti i modi ad evitare guai peggiori. Vittoria netta ma non abbiamo visto il migliore Moscatiello.

A fine serata, è stato presentato al pubblico il campione europeo dei supermedi, il francese Hadillah Mohoumadi, in abiti borghesi causa “avversario non pervenuto”.

Hanno arbitrato i sigg. Sergio D’Agnano, Giovanni Fiorentino, Giovanni Paolo e Giovanni Poggi. Commissario di riunione il sig. Gianbattista Spagnoli.

Risultati

Pesi Superwelter (6 r.): Diego Di Luisa b. Bojan Radovic (Serbia) punti

Pesi Supermedi (6 r.): Luca Podda b. Mile Nikolic (Serbia) punti

Pesi Welter (6 r.): Maxim Prodan (Ucraina/Italia) b. Stanislav Sakic (Bosnia Erzegovina) ko 3

Pesi Medi (6 r.): Catalin Paraschiveanu (Romania/Italia, 10-0) b. Aleksandar Cigaranovic (Serbia, 3-3-2) kot 2

Pesi Welter (6 r.): Antonio Moscatiello (20-2-1) b. Sasa Janjic (Serbia, 5-9) punti

Demetrio Romanò