Roseto degli Abruzzi (TE), 3-8 dicembre 2015. Abbiamo pubblicato una breve con i risultati dei Campionati Italiani Elite appena conclusi. Adesso andiamo a commentare le finali categoria per categoria.

14° Campionati Italiani Elite Femminili

Cominciando dal torneo femminile, abbiamo una rettifica da fare. L’edizione 2015 era la 14^ e non la 13^ come erroneamente comunicato dalla federazione e come stampato sulla locandina dei campionati. Il primo campionato femminile è, infatti, datato 2012 e si è svolto a Spoleto. A Roseto degli Abruzzi erano presenti 59 atlete che hanno disputato 50 match complessivi. Le finali sono state trasmesse domenica sera da RaiSportSat con il commento di Davide Novelli e Nino Benvenuti.

45-48 kg (7 iscritte): Stephanie Silva (lz) V/2-0 Roberta Bonatti (em)

Sfida tra due giovanissime, la 20enne Silva, vincitrice quest’anno del Guanto d’Oro, e la 18enne Bonatti, già terza ai campionati mondiali ed europei junior. Al primo anno da elite, la piacentina cede il passo alla romana.

51 kg (8): Terry Gordini (em) V/3-0 Eva Magno (pl)

Il duello Gordini-Magno sta diventando un classico. Le due si affrontano per la terza volta e, come le volte precedenti, si afferma la vicecampionessa mondiale 2012. La lombarda Manfredini (nella foto di Alfredo Bruno con il vice presidente vicario Borghino) non è stata fortunata, ha concluso in assoluta parità con la Magno in semifinale ma ha perso per preferenza concludendo, così, il suo campionato al 3° posto.

Alessandra Manfredini con Borghino (bruno)

54 kg (8): Diletta Cipollone (ab) V/3-0 Desirè Galli (lz)

L’abruzzese bissa il successo del 2014 davanti al suo pubblico. In finale, vince chiaramente nei confronti della giovane Galli (20 anni tra qualche giorno), vincitrice del Guanto d’Oro 2015, che le ha tenuto testa solo nei minuti iniziali.

57 kg (8): Marzia Verrecchia (lz) V/3-0 Francesca Pietrolungo (lz)

La Pietrolungo ha battuto la vicecampionessa italiana Mostarda in semifinale ma, in finale, il derby romano arride all’esperta Verrecchia che vince, senza troppi ostacoli, il suo secondo titolo a distanza di quattro anni dal precedente.

60 kg (7): Romina Marenda (lz) V/2-1 Alessia Mesiano (lz)

Era la finale più attesa quella al limite dei 60 kg tra le nazionali Mesiano e Marenda. Ultimamente, sembrava che la più giovane Mesiano avesse preso il sopravvento sulla vicentina. Invece, la Marenda ha vinto il suo quarto titolo con merito risultando più brillante dell’avversaria sia fisicamente che tatticamente.

64 kg (8): Sara Corazza (em) V/3-0 Chiara Ferri (lz)

Ci aveva stupito il risultato in semifinale dove la Ferri ha prevalso sulla pluricampionessa Patti ma la romana nulla ha potuto in finale contro l’emiliana Corazza, più dotata fisicamente e tecnicamente. Anche la Corazza non è un nome nuovo e vince il suo secondo titolo italiano.

69 kg (4): Carmela Donniacuo (cp) V/2-1 Patrizia Pilo (lz)

La veterana Pilo ha vinto tre titoli, il primo dei quali nel 2005, ed ha eliminato la favorita D’Addario. Non ce ne voglia la vincitrice Donniacuo ma la categoria è risultata la più povera tecnicamente. La neo campionessa italiana, allenata da Cardamone, è grintosa e dinamica ma ha ammesso lei stessa, ai microfoni RAI, che l’incontro di finale non è stato spettacolare.

75 kg (5): Flavia Severin (ve) V/2-0 Monica Floridia (lz)

La Severin, due volte campionessa sopra gli 81 kg, scende di due categorie per rientrare nei 75 kg, categoria olimpica. La Floridia, vicecampionessa europea youth, invece sale di una. Risultato: sono entrambe un po’ imballate. Vince la Severin che è stata, comunque, più mobile e continua nell’azione.

81 kg (4): Gelsomina Morano (cp) V/2-1 Assunta Canfora (cp)

Toh chi si rivede, Mina Morano, enfant prodige della Boxe Vesuviana, vincitrice delle edizioni 2006 e 2008. La sua condizione fisica è da migliorare ma il talento non è scomparso. Nonostante tutto, la 23enne imbattuta Canfora, molto meno esperta di lei, sul ring non le è da meno e, secondo il mio modesto parere, aveva vinto di misura.

Riepilogando, il Lazio porta a casa 3 titoli (compreso quello della veneta Marenda dell’Esercito), Campania ed Emilia Romagna 2, 1 a testa Abruzzo e Veneto. La più giovane campionessa italiana 2015 è Stephanie Silva con i suoi 20 anni e 3 mesi mentre la meno giovane è Terry Gordini, quasi 36 anni e mezzo, che assieme a Romina Marenda raggiunge Simona Galassi e Loredana Piazza a quota 4 vittorie nell’albo d’oro dei campionati. Per ora, inavvicinabili Marzia Davide e Valeria Calabrese con 7 titoli vinti.

93° Campionati Italiani Elite Maschili

Le finali maschili saranno trasmesse mercoledì 16/12 alle 21:00 da RaiSportSat con il commento di Davide Novelli e Nino Benvenuti. Grazie al canale FPI su youtube con webcronaca di Matteo Schiavone abbiamo potuto vedere le finali dei fratelli Spahiu nonché la veloce pratica sbrigata negli 81 kg dall’abruzzese Di Rocco oltre ad alcuni spezzoni degli altri incontri.

46-49 kg (5 iscritti): Federico Emilio Serra (sa) V/3-0 Gianluca Conselmo (sc)

Dopo il terzo posto del 2014, il 21enne sardo Serra si afferma in finale a sorpresa sul nazionale Conselmo con un verdetto unanime.

52 kg (8): Gianmario Serra (sa) V/2-1 Claudio Grande (ts)

Se Federico Serra è un nome nuovo, il fratello gemello Gianmario lo è ancora di più. Curioso è che i due gemelli arrivino in finale vincendo entrambi. Gianmario vince a maggioranza sul campione uscente Grande in finale dopo aver battuto il lombardo Gabriele Gangi in semifinale.

56 kg (13): Alex Ferramosca (ts) V/2-1 Mauro Forte (lz)

A distanza di dieci anni dal primo successo e con qualche chilo in più, il toscano Ferramosca vince il quarto titolo assoluto superando in finale il romano Forte, vincitore del Guanto d’Oro 2015.

60 kg (15): Paolo Di Lernia (cp) V/3-0 Mattia Di Tonto (ab)

Due giovanissimi outsider si trovano in finale con pieno merito. Il campano Di Lernia è stato campione nazionale schoolboy nel 2012 mentre Di Tonto è campione universitario 2015. In finale sembra averne di più il campano della Excelsior Boxe che vince e ringrazia il maestro Brillantino.

64 kg (16): Dario Donato Vangeli (ffoo) V/3-0 Arblin Kaba (em)

Il nostro Benkorichi, campione 2014 nei 60 kg, ha perso al primo turno. Il designato per la vittoria finale era assolutamente il pugliese Dario Vangeli, voglioso di assicurarsi il settimo sigillo agli Assoluti. Nessuno riesce a sbarrargli la strada anche se l’altro finalista, l’emiliano Kaba, merita un applauso per il bel torneo disputato.

69 kg (15): Alfonso Di Russo (ab) V/3-0 Alessandro Marziali (ffoo)

I due favoriti della vigilia, Di Russo e Marziali, arrivano in finale ma l’abruzzese non può fallire davanti al pubblico della sua regione e concede molto poco all’esperto laziale delle Fiamme Oro. Per Di Russo si tratta del terzo titolo italiano elite in carriera.

75 kg (16): Giuseppe Perugino (ffoo) V/3-0 Francesco Faraoni (lz)

Anche nei 75 kg, i due nomi che abbiamo indicato come favoriti nella presentazione del torneo sono arrivati in finale. Perugino e Faraoni sono provenienti entrambi da famiglie pugilistiche. Il campano delle Fiamme Oro fa qualcosa in più e si merita il successo finale nonostante la buona prova del romano.

81 kg (15): Nicola Di Rocco (ab) V/KOT 1 Giacomo Sy Seidou (lz)

Il nome nuovo è quello del laziale Seidou, pugile veloce dalla boxe fantasiosa, vincitore al primo round nei quarti sul favorito Rosciglione. Ma, adattando un po’ il proverbio, chi di ko tecnico al 1° round ferisce, di kot al 1° round perisce e il laziale cede in finale dopo un destro fulmineo e definitivo del locale Di Rocco che regala il secondo successo alla regione ospitante.

Spahiu con Bugada (fb=

(Prima delle finali: Endri ed Alessio Spahiu con Bugada)

91 kg (13): Simone Fiori (ffoo) V/3-0 Endri Spahiu (lb)

Abbiamo già detto del match di Endri Spahiu che, migliorando il terzo posto ottenuto nelle ultime quattro edizioni, giunge in finale contro il veterano romano Simone Fiori, già vincitore degli Assoluti 2009 e punto fermo della Nazionale. Endri ci prova in tutti i modi e non ha nulla da rimproverarsi, attacca, fa il match ma spesso non trova la distanza giusta incappando nelle lunghissime leve del romano, salito di categoria per l’occasione. Sono poche le fasi in cui prevale la boxe del lombardo, a cui va comunque un grosso applauso. La giuria premia giustamente il pugilato più pulito di Fiori.

+ 91 kg (10): Mirko Carbotti (lz) V/2-1 Alessio Spahiu (lb)

E’ diventato uno scontro classico quello tra Alessio Spahiu e Carbotti. Nella finale degli Assoluti 2014, Spahiu ha avuto vita facile per un calo fisico del romano mentre più sofferto è stato il successo in semifinale al Guanto d’Oro. Nella finale di Roseto, Carbotti si è presentato più fresco avendo disputato meno di tre round nei tre match da lui disputati ufficialmente mentre Spahiu ha affrontato una severa battaglia con Federici in semifinale. Il campione 2014 è sembrato meno lucido di altre volte ma ha sempre attaccato ed ha costretto il romano a frequenti tenute. Anche se il confronto tra i due è stato equilibrato, Spahiu mi è sembrato vincitore di stretta misura. Due giudici l’hanno vista diversamente, il verdetto ci può stare.

Riepilogando, le Fiamme Oro vincono 3 titoli (con un laziale, un campano ed un pugliese), 2 ne vincono Abruzzo e Sardegna, 1 a testa Toscana, Campania e Lazio. La Lombardia conquista 2 onorevoli 2° posti ed un buon 3°. Il più giovane campione italiano 2015 è Paolo Di Lernia, poco più che 20enne mentre il meno giovane è Alex Ferramosca con i suoi 32 anni abbondanti. Come detto, Dario Vangeli vince il 7° titolo assoluto e raggiunge in classifica Di Savino e Russo. Al comando ci sono sempre Cammarelle e Pinto con 9 vittorie.

Hanno arbitrato i sigg. Fabio Angileri (lz), Wilfredo Annichiarico (em), Pierpaolo Avolio (cl), Benedetto Brandino (sc), Emanuele Chiappini (ab), Giuseppe De Palma (pl), Giulio Demaldè (lz), Paola Falorni (ts), Albino Foti (sa), Vincenzo Lagala (lg), Alberto Lupi (mc), Antonio Migliore (vg), Sabina Premoli (lb), Alexandra Rangu (pm), Alessandro Renzini (ub), Giuseppe Russo (cp), Gaetano Valentino (lb), Pietro Venturu (sa).

 Demetrio Romanò