Bergamo, sabato 10 dicembre 2016. Alle 16:30, presso il Centro Sportivo Italcementi di Bergamo, il gong ha dato inizio alle venti semifinali femminili che hanno decretato le venti finaliste dei 15° Campionati Italiani Elite.

La Lombardia schiera ben sei delle otto atlete iscritte anche se quasi tutti i match della giornata odierna appaiono, sulla carta, proibitivi.

48 kg. Si parte con la nazionale Silva che controlla la piemontese Portolani per tutti gli otto minuti del match e vince tutti i round grazie ai ganci e ad una buona mobilità.

Il secondo incontro vede già sul ring un’atleta lombarda. Melissa Paganelli è opposta alla nazionale Bonatti. E’ la prima delle nostre “missioni impossibili” di oggi eppure la Paganelli sta sul ring con sicurezza e non fa lavorare l’emiliana. Sarà perché le due sono amiche ma, nonostante lo scorrere dei minuti, sul ring succede molto poco. Dare una preferenza a una o all’altra è difficile. Nel terzo round, il match si accende un po’ per merito della lombarda che, credendoci un po’ di più, potrebbe anche portarsi a casa il match. Come prevedibile, i cartellini dei giudici sono difformi: 4, 2 punti alla Bonatti, 2 alla Paganelli che può ritenersi soddisfatta del terzo posto e del suo torneo.

51 kg. La categoria dei 51 kg è quella in cui le ragazze lombarde hanno incontri difficili ma riscuotono qualche chance di vittoria. Ci smentisce Giorgia Mascetti che trova una reattiva Mostarda, capace di aspettare l’avversaria e centrarla con ripetuti colpi dritti e in gancio. La Mascetti non si arresta ma subisce una punizione dalla esperta laziale, già vice campionessa italiana. La lombarda dimostra tutto il suo coraggio ma non trova distanza e tempi giusti per imporre la sua boxe. La vittoria è chiara e unanime per la laziale.

Inutile girarci intorno, Alessandra Manfredini è l’unica atleta lombarda con qualche chance di successo. La sua avversaria è l’ostica Grubissich, esperta e dal ricco curriculum. Curiosamente le due non si sono mai incontrate nonostante calchino i ring da tanti anni. La pavese si attesta a centro ring e cerca di accorciare la distanza per scaricare i suoi ganci, la romana si affida alle gambe. E’ difficile inquadrare la Grubissich ma la Manfredini alza il ritmo e, soprattutto nella seconda parte del confronto, la sua avversaria accusa la pressione. Non si registrano molti colpi puliti ma i più efficaci sono della Manfredini. Le reazioni della Grubissich sono delle sbracciate che finiscono sui guantoni. Il verdetto è di parità ma due giudici danno la preferenza alla romana. A nulla vale il terzo cartellino (identico al mio) per la Manfredini che indica un 39 a 37.

54 kg. Derby della mole tra la longilinea Delaurenti e la tenace Di Stefano. La prima sta vivendo un’annata ricca di successi e, anche oggi, dimostra buona condizione, la giusta attenzione e fa valere la maggiore scelta di tempo meritando un verdetto netto a suo favore.

Dopo un primo round di studio, si accende il match tra la campana Nappo e la laziale Cecchicaratterizzato, però, da un’epistassi nasale della prima. Non è fortunata l’atleta campana perché viene fermata al terzo round quando stava conducendo su due dei tre cartellini mentre il terzo era in parità.

57 kg. Non deve essere facile stare sul ring di fronte a Marzia Davide, donna record dei campionati italiani. Capita a Lorena Marasco, brillante nel turno precedente ma bloccata in questa semifinale. La campana non risente degli anni e della lunga carriera e comanda il match. L’atleta di Genna prova ad alzare il ritmo ma non ottiene i risultati sperati. La faccia della Marasco, nei minuti di pausa, denota rassegnazione. L’avversaria è un bersaglio impossibile da centrare. I suoi colpi non saranno molto potenti ma riesce a fare ciò che vuole. Il verdetto non può che assegnare tutte le riprese all’atleta campana. Con un dignitoso terzo posto si conclude anche il torneo della Marasco.

 

E’ una delle nuovissime stelle del boxing nazionale femminile. Concetta Marchese incontra la calabrese Mussari. Il match, nei pronostici, appare chiuso ma la longilinea calabrese non ci sta, cambia guardia, si muove bene, prova ad impostare azioni d’attacco e vende cara la pelle. Pur non riuscendo a schiacciare l’avversaria, la campana vince comunque tutti i round ed accede alla finale.

60 kg. Attesissimo lo scontro tra la famosissima Irma Testa e la Verrecchia, non proprio una da sottovalutare con le sue due vittorie e i quattro secondi posti agli Assoluti. Per la giovanissima delle Fiamme Oro è un bel test, direi una finale anticipata. La Testa gestisce il match ma la romana si toglie qualche soddisfazione ed arriva a segno soprattutto con il gancio destro. La classe della Testa le permette di vincere un incontro non facile e di accedere alla sua prima finale tra le elite nazionali.

La Corazza ha dalla sua parte l’esperienza, la classe e il fisico. La campana Mazzuca cerca di entrare nella sua guardia ma non è impresa semplice. I round si susseguono con lo stesso tema tattico. L’emiliana si aggiudica tutte le riprese.

64 kg. C’è sul ring un’altra lombarda, Elena Ghezzi, che incontrerà la nazionale Valentina Alberti, numero 1 in Italia. La Ghezzi non appare intimorita dal blasone dell’avversaria, tiene il centro del ring e tenta di imbastire alcune azioni d’attacco anche se l’emiliana, dall’alto della sua esperienza, colpisce con maggiore efficacia. Il ritmo è tenuto alto dalla ragazza di Frigerio che ottiene i suoi frutti nell’ultimo round aggiudicandoselo. I tre cartellini di 39 a 37 rendono meno amaro il sapore della sconfitta. Anche per lei, c’è la soddisfazione di una medaglia e di aver dato il massimo.

La campana Donniacuo mantiene una leggera supremazia territoriale sulla marchigiana Montalbini. Dopo un primo round calmo, il secondo è acceso e combattuto e la marchigiana va, talvolta, in difficoltà. Al terzo round, lo stop per un’epistassi nasale della Montalbini. Due cartellini indicavano la parità mentre un terzo assegnava due punti alla Donniacuo.

69 kg. L’ultima atleta lombarda a salire sul ring è Caterina Marchesini che non ha combattuto nel turno precedente. Non è giusto affidare a lei le nostre ultime speranze perché a contenderle l’accesso alla finale c’è Angela Carini, meno famosa della Testa ma stella di prima grandezza della Nazionale giovanile con una vittoria ai Mondiali e a due Europei. La lombarda fa quello che deve, è mobile ed aziona a ripetizione il jab sinistro o destro in base alla guardia scelta. La Carini forza un po’ le azioni nel secondo round ed il divario tra le due si dimostra evidente. La Marchesini, però, è stoica nella sua resistenza, non indietreggia, non si scompone e continua nell’azione di disturbo, unica tattica che può adottare. Al termine degli otto minuti di match, è da applaudire anche se gli impietosi cartellini dicono che ha subìto una netta sconfitta (tutti 40 a 36).

 

L’ex campionessa italiana Mazzotta non consente alla generosa Novino di avvicinarsi ed entrare nella sua guardia. La longilinea pugliese controlla la situazione per tutti e quattro i round, colpisce anche indietreggiando e guadagna l’accesso alla finale con buon margine.

75 kg. Toh chi si rivede, Patrizia Pilo, atleta che ho conosciuto nel 2004 agli Europei di Riccione e prima donna ad entrare nel gruppo sportivo dell’Esercito. Di fronte a lei la nazionale Canfora, non un’avversaria qualsiasi. La Pilo è tirata a lucido, preparatissima e reattiva come ai vecchi tempi. Il match è, a tratti, scorbutico ma la romana, che combatte per la Toscana, vince quasi sempre gli scambi e ottiene un’altra rivincita personale con un chiaro ed unanime successo.

Monica Floridia sovrasta fisicamente e tecnicamente la marchigiana Mecozzi che non riesce ad accorciare la distanza. L’atleta delle Fiamme Oro esibisce una buona scherma e, a tratti, colpi anche caricati. La tenace marchigiana non può sfuggire al verdetto unanime per l’avversaria.

Domenica 11 dicembre alle 14:30 appuntamento per le finali anche per le atlete che non hanno combattuto nei turni preliminari. Negli 81 kg, la finale sarà tra Giada Epifani (EM) e Martina Labarbera (AB) mentre nei + 81 kg si sfideranno Chiara Giacomini (VE) e Flavia Severin (VE).

Le foto sono di Tommaso Cavallaro della F.P.I.

Risultati Semifinali Femminili

48 kg: Stephanie Silva (LZ) V/3-0 Consuelo Portolani (PM); Roberta Bonatti (EM) V/2-1 (40-36, 39-37, 37-39) Melissa Paganelli (LB, Boxe Madone)

51 kg: Roberta Mostarda (LZ) V/3-0 (40-36 x 3) Giorgia Mascetti (LB, Suat Boxe); Francesca Grubissich (LZ) V/2-1 (38-38 con preferenza Grubissich x 2, 37-39) Alessandra Manfredini (LB, A.P. Pavia)

54 kg: Arianna Delaurenti (PM) V/3-0 Giuseppina Di Stefano (PM); Maria Francesca Cecchi (LZ) V/KOT-I 3 Loredana Nappo (CP)

57 kg: Marzia Davide (LZ) V/3-0 (40-36 x 3) Lorena Marasco (LB, KBK Fighting Club); Concetta Marchese (CP) V/3-0 Martina Mussari (CL)

60 kg: Irma Testa (GS) V/3-0 Marzia Verrecchia (LZ); Sara Corazza (EM) V/3-0 Mayleen Mazzuca (CP)

64 kg: Valentina Alberti (LZ) V/3-0 (39-37 x 3) Elena Ghezzi (LB, Atl. Frimas); Carmela Donniacuo (CP) V/KOT-I 3 Erica Montalbini (MC)

69 kg: Angela Carini (LZ) V/3-0 (40-36 x 3) Caterina Marchesini (LB, Testudo); Cristina Mazzotta (PL) V/3-0 Sara Novino (LZ)

75 kg: Patrizia Pilo (TS) V/3-0 Assunta Canfora (CP); Monica Floridia (GS) V/3-0 Erika Mecozzi (MC)

Demetrio Romanò