FIRMA ANCHE TU LA PETIZIONE PER INTITOLARE UNA VIA/PIAZZA MILANESE A DUILIO LOI
- Pubblicato: 06 Febbraio 2020
LA FPI APPOGGIA E SOSTIENE LA PETIZIONE DEL COMITATO "FAMIGLIA DELLA BOXE EUROPEA" PER L'INTITOLAZIONE DI UNA PIAZZA/VIA DI MILANO ALLA MEMORIA DEL GRANDE DUILIO LOI.
Chiunque volesse aderire all'iniziativa, può inviare una mail al seguente indirizzo: giuliano.rocky@gmail.com
DI SEGUITO IL TESTO DELL'ISTANZA INVIATA AL SINDACO GIUSEPPE SALA
Alla cortese attenzione del dottor Giuseppe Sala, sindaco di Milano.
Siamo la “Famiglia della boxe europea” un comitato formato da appassionati della noble art, con centinaia di iscritti sia in Italia che all’estero, per richiamare la Sua attenzione su una dimenticanza che non fa onore ad una città come Milano, solitamente attenta nel ricordare i protagonisti dello sport. Il riferimento riguarda Duilio Loi, uno dei più grandi campioni in assoluto del pugilato e non solo, scomparso il 20 gennaio 2008, a 78 anni, sepolto al Monumentale, accanto al calciatore e amico Giuseppe Meazza, dopo di che il suo ricordo da parte delle autorità cittadine, si è stemperato nel più assoluto silenzio, come se le sue imprese, non certo poche e insignificanti, invece che un onore per la città, fossero un fardello ingombrante. Sono passati ben 12 anni e la giunta non si è ricordata o degnata di proporre una via o una piazza alla memoria di questo suo grande campione. Per chi non ne fosse al corrente, ricordiamo che Duilio Loi è stato capace di portare allo Stadio di San Siro, la sera del primo settembre 1960, oltre 80.000 spettatori paganti per assistere al mondiale superleggeri contro il portoricano Carlos Ortiz a sua volta grandissimo campione, che Duilio battè conquistando il titolo iridato. L’organizzatore Strumolo incassò 150 milioni di lire, record mai superato. Nell’occasione presenti a bordo ring i nomi dello spettacolo e del teatro: Delia Scala, Anna Proclemer, Renato Rascel, Gino Bramieri e Giorgio Albertazzi, oltre ai più importanti industriali lombardi. Dei 126 incontri realizzati nell’arco di una carriera durata quasi 15 anni, con 115 vittorie, otto pari e tre sconfitte, riscattate nelle rivincite, ben 70 li ha disputati a Milano, conquistando e difendendo i titoli italiano, europeo e mondiale. Per valutarne la popolarità, non mancano gli episodi, ma due possono far capire quali vertici avesse raggiunto. Il 26 novembre 1955, alle 21 di sera, il tram che porta a Rogoredo è fermo a Porta Romana. Arriva un signore sorpreso che si chiede perché la vettura sia vuota. Guarda verso il vicino bar, affollato per seguire in televisione l’europeo tra Loi e Serafin Ferrer, il picchiatore francese di origine magrebina, e capisce il perché. Manovratore e bigliettaio del tram sono seduti in prima fila. Loi offre boxe dai ricami d’oro, vince e convince. Dopo averlo applaudito, si alzano tutti e il tram riparte per Rogoredo. Non è una favola, ma la realtà dei fatti. Come una lettera inviatagli da una signora veneta che scrive: “Caro Duilio, non sapevo cosa fosse la boxe, ma da quando ti ho visto sul video, voglio essere sempre informata sulla tua attività. Come stai? Mandami una foto con dedica. Sono preoccupata che ti possano fare male, e guastino il tuo viso simpatico e intelligente. Scusami se mi permetto il tu, ma l’età me lo consente: ho novantadue anni”.
Duilio Loi tra gli anni ‘50 e ‘60 era popolare come oggi lo sono gli idoli del calcio, se non ancora di più. Quando passeggiava per le strade di Milano, spesso si doveva deviare il traffico per l’intasamento della gente che voleva toccarlo, chiedere autografi e parlare con lui. E’ stato insignito del cavalierato d’Italia. Nel 2005, Duilio Loi è entrato nella “Hall of Fame” negli USA, l’associazione mondiale che assegna l’Oscar della boxe, al momento ne fanno parte per l’Italia solo Benvenuti e Arcari come pugili. La Rai nel 2009, trasmise un lungo e dettagliato documentario nel programma “La storia siamo noi” sulla terza rete. Talmente seguito, che a distanza di tempo, Rai Storia, ancora lo trasmette. Era talmente bravo che si formò addirittura una frangia che tifava per gli avversari. Tutto questo, mentre il comune di Milano ha mantenuto un costante silenzio totale. Rifiutiamo di credere che sia una scelta voluta. Sarebbe assurdo e scandaloso. Per questo invitiamo il primo cittadino e la sua giunta a riparare alla pesante dimenticanza. Si parla della trasformazione della zona di San Siro, con un secondo stadio calcistico o di ampliare la vecchia struttura, creando nuovi spazi verdi e abitativi. Sarebbe la collocazione ideale per una via o piazza a nome del grande campione Duilio Loi. Una doverosa informazione: la volontà assoluta della “Famiglia della boxe europea” è quella di non rendere la petizione un fatto isolato. Intendiamo ampliare e far conoscere su tutto il territorio nazionale la nostra petizione, continuando a insistere per l’esaudimento. Vogliamo credere che il primo cittadino e la sua giunta, non lasceranno inevasa la richiesta. Fiduciosi di ciò, porgiamo un cordiale saluto.